Antonio Vinciguerra – Messaggi Salvifici

“Messaggi Salvifici” è il titolo della mostra di Antonio Vinciguerra tenutasi il 22 e 23 luglio 2023 nella millenaria Cripta di San Jacopo. L’esposizione a cura di Jacopo Suggi, si è composta della produzione del maestro livornese di tema sacro.

Locandina mostra  Messaggi Salvifici - Antonio Vinciguerra a cura di Jacopo Suggi

Antonio Vinciguerra è fautore di una delle esperienze artistiche più interessanti che questa città così ricca di tradizione pittorica, ha dato alla luce negli anni a noi contemporanei.
Nella sua lunga carriera non si contano i riconoscimenti, gli attestati di stima e le importanti mostre nazionali e internazionali a cui ha preso parte.
La sua storia è costellata di grandi incontri, da quelli artistici, la formazione avvenuta sotto Carraresi, le attenzioni di Giovanni March e Federico Zeri, la conoscenza con Picasso, gli incontri istituzionali con Benedetto XVI e il presidente Mattarella.

Vinciguerra pur essendo proiettata su una scala internazionale, non ha mai dimenticato la sua città natale, dove si è adoperato molto per palazzi e spazi pubblici, oggi arricchiti dalla presenza delle sue opere. Ha rimpinzato un patrimonio tristemente depauperato dalla guerra, e non mi stupirebbe se andando alla conta, si scoprisse l’autore più attivo negli spazi pubblici livornesi, scalzando mostri sacri come Pollastrini, Nomellini, De Angelis, Terreni, etc.
L’elenco è lunghissimo, dalla Porta San Marco, piazza del Municipio, Palazzo della Gherardesca, piazza del Santuario di Montenero, la Porta del Duomo, le Chiese di Antignano, dei Cappuccni, fino alla chiesa che ci ospita oggi.

La mostra che presentiamo oggi, Messaggi Salvifici, mette in esposizione una ricca selezione di questa produzione sacra. Testimonianza di come Vinciguerra ha indagato tanto le realtà e gli enigmi della vita quotidiana, quanto di quella spirituale.
La mostra è poi impreziosita, dallo storico ambiente che lo ospita, la Cripta di San Jacopo dove Antonio avrà il primato di essere il primo artista ad avervi esposto. Tutto questo, in uno spazio dove tutto profuma di antichità e sacralità.

In molti periodi della storia dell’arte, l’artista, depositario del segreto della creazione, la quale vede la trasformazione della materia prima, che prende nuova vita in nuove immagini e realtà, è stato spesso indicato come un seguace delle tracce di Dio, il creatore per antonomasia.
Siete alleati del sogno di dio” ha esordito anche Papa Francesco nell’incontro con gli artisti in vaticano.”La creatività come una partecipazione alla passione generativa di Dio” poiché gli artisti portano alla luce l’inedito e arricchiscono il mondo con nuove verità, svelano al di là delle apparenze, dei tranelli del consumo e le astuzie del potere o i discorsi bagnati di banalità. Proprio come profeti biblici sfidano le convenzioni.

Ciò che vedrete a breve, è una lunga ricerca sul tema del sacro, portata avanti con molte tecniche e materiali, ma con l’obiettivo di renderci partecipi della teofania, alla manifestazione del divino.

L’opera di Vinciguerra ci ricorda che se probabilmente la bellezza non salverà il mondo, come invece ammoniva Dostoevskij, le resta pur sempre quel valore che le individuava Alda Merini, cioè quello di aiutarci a riconquistare attimi di vita; infatti, scriveva, “la bellezza non è che il disvelamento di una tenebra caduta e della luce che ne è venuta fuori”.

Dalla prolusione della mostra

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